DISCOVER
PANTELLERIA
Tantissime sono le proposte e le attività che Pantelleria offre: dal trekking al diving, passando per il termalismo, la pesca, i siti archeologici e, per finire, le escursioni enogastronomiche alla scoperta della vasta tradizione culinaria pantesca.
MARE
Chiamata Figlia del vento per la sua predisposizione ai venti, l’isola si colloca a 70 Km dalla costa africana e a 85 Km dalla costa siciliana. L’acqua fresca color cobalto in cui ci si può tuffare da Balata dei turchi, Cala Levante, Punta Spadillo, Kharuscia, o Martingana, si lascia scaldare dalle acque termali di Satarìa, Nikà o del porto di Gadir.
La sua natura vulcanica ha dato vita a lingue di pietra lavica che si immergono nel mare, permettendo di approdare dolcemente nel blu. Tra baie nascoste, grotte raggiungibili via mare e spiagge (o per meglio dire, cale!), Pantelleria regala un tripudio di colori che ben si abbinano con la cornice della vegetazione costiera e dei terrazzamenti di vite zibibbo a picco sul mare.
TERMALISMO
Pantelleria è circondata da fenomeni di vulcanesimo secondario che ci ricordano che il vulcano è ancora attivo. Alle pendici di Montagna Grande (836 mt), l’antico cratere, possiamo incontrare le Favare, emissioni di vapore acqueo che nascono da crepe del terreno. Queste manifestazioni rendono Pantelleria una vera e propria spa a cielo aperto: al Lago di Venere possiamo fare uno scrab naturale grazie ai fanghi preziosi che troviamo sul fondale; sempre al Lago di Venere, ma come a Satarìa, Nikà o Gadir, possiamo immergerci in vasche naturali di acqua termale che raggiunge anche i 40°.
Durante un percorso di trekking possiamo raggiungere la sauna naturale di Benikulà, entrare in questa spaccatura della roccia, rilassarci, e godere delle emissioni di vapore acqueo che raggiungono temperature intorno ai 38°. Pantelleria è un grande percorso di benessere naturale, fruibile anche d’inverno.
ARCHEOLOGIA
Pantelleria è mare, natura, enogastronomia, ma è anche un museo diffuso in continua espansione. È facile passeggiare tra i resti degli antichi villaggi dei Sesi, Fenici, Romani, Cartaginesi, Bizantini, Arabi e Normanni che hanno abitato l’isola lungo i millenni. Questi grandi insediamenti hanno plasmato questa terra, approdo sicuro e strategico per la ricchezza dell’oro nero (così veniva chiamata l’Ossidiana). Oggi ci rimangono le tradizioni, gli usi e i costumi, i resti della vita di quei popoli tutt’ora oggetto di studio da parte del panorama archeologico internazionale.
Partendo dal mare possiamo visitare i siti archeologici sottomarini di Gadir, con le sue miniere di anfore puniche dalla bellezza inestimabile. Risalendo l’entroterra incontriamo l’Acropoli fenicia e quella romana sulla collina di San Marco, i resti del monastero Basiliano, i villaggi e la necropoli dell’Età del Bronzo. E ancora, le tombe fenicie a Monastero, i monumenti megalitici funerari della zona dei Sèsi, un villaggio di pescatori di epoca tardo antica e il Castello Barbacane. Pantelleria ospita anche un museo vulcanologico dove poter ripercorrere tutta la storia naturale dell’isola.
PARCO NAZIONALE
Dal 2016 Pantelleria può vantare l’istituzione del primo Parco Nazionale siciliano. L’isola è una delle poche mete dove i sentieri di trekking si intrecciano per oltre 200 Km all’interno di un’area naturale protetta: un percorso che ci immerge nella natura incontaminata dell’isola, regalandoci panorami mozzafiato del mare che abbraccia i terrazzamenti di uva Zibibbo. Possiamo toccare con mano la natura incontrastata di un’isola che si mostra dolce e selvaggia come la macchia mediterranea, e dura come la pietra lavica. Montagna Grande si espande per 1500 ettari di bosco incontaminato, abitato da una vegetazione molto varia e avvolgente.
I percorsi di trekking toccano dei punti molto interessanti dell’isola: si passa attraverso la Valle di Monastero, la Grotta del bagno asciutto, le acque termali di Gadir e del Lago di Venere, le Favare (fenomeni di vulcanesimo secondario) e si può visitare i numerosi siti archeologici che abitano Pantelleria. Una parte dei percorsi di trekking sono adatti anche per gli amanti della mountain bike (38 Km). Il Parco Nazionale copre l’80% della superficie dell’isola; un viaggio inebriante all’interno di storia, sapori e profumi che vi accompagneranno per un tempo infinito.
ENOTURISMO
È facile imbattersi nei meravigliosi terrazzamenti di origine araba che abitano l’isola. Il vento ha modellato la roccia, e la natura si è mostrata resiliente: per resistere al vento ha conosciuto forme nuove e dal 2014 Pantelleria è patrimonio Unesco per la pratica agricola della vite ad alberello. La vite dello Zibibbo viene infatti chiamata “alberello pantesco” per il tronco che non supera mai i 10 cm. Per questo viene coltivata in conche profonde che proteggono la vite dal vento e dalle condizioni climatiche che caratterizzano l’isola. Da questo vitigno dalle forme particolari nascono il vino Zibibbo e il vino Passito. La terra vulcanica e la sua fertilità hanno regalato ai prodotti panteschi proprietà organolettiche uniche.
Il vino zibibbo DOC è un vino secco, aromatico, coltivato quasi esclusivamente sull’isola di Pantelleria. Infine, dall’essiccazione dell’uva zibibbo, ricaviamo il famoso Passito, un vino dolce intenso, da meditazione, che vi lascerà in bocca il profumo e il gusto dell’uva lasciata maturare al sole. La raccolta dell’uva? Avviene esclusivamente in maniera manuale secondo l’antica tradizione pantesca. Arrivando sull’isola verso metà Agosto possiamo seguire con i nostri occhi tutte le fasi di raccolta.
GASTRONOMIA
Più che essere un’isola di mare, Pantelleria è un’isola di terra, di contadini, di lavoratori instancabili, ed è da qui che parte l’antica e ricca tradizione gastronomica che allieta i momenti di convivialità pantesca. La natura vulcanica dell’isola dona ai prodotti caratteristiche organolettiche uniche: tra i prodotti più conosciuti non si possono non menzionare i capperi IGP, il passito e il vino zibibbo.
Tra i piatti d’eccellenza, non dovrete dimenticare di provare il cous cous pantesco, ereditato dagli arabi e preparato con pesce locale; l’insalata pantesca, a base di patate, cipolla e pomodori, che sprigiona il profumo dell’origano pantesco e dei capperi, ad impreziosire questo piatto semplice ma irrinunciabile, soprattutto nelle giornate più torride; infine, il bacio pantesco: due cialde croccanti che abbracciano uno strato di ricotta dolce. Il tutto non può che essere accompagnato da un buon vino: il vino zibibbo, secco e aromatico, perfetto per accompagnare piatti a base di pesce e carni bianche, e il passito di Pantelleria, un vino dolce da meditazione dall’intenso color ambrato, perfetto da abbinare ai dolci.